A SARA
Piccola Sara, nonostante vicino abitavamo
Per niente affatto ci conoscevamo.
Eppure Avetrana dista pochi km dal paese mio
Ma sono ormai anni che manco da Lizzano, io.
Ho iniziato ad apprendere di te per la precisione
Attraverso la televisione,
quando il 26 agosto di questo anno in corso
annunciarono di non riuscirti più a trovare in alcun posto.
E, così,
quel dì
sia io che immagino molta altra gente
abbiam cominciato a conoscerti veramente;
soprattutto attraverso i tuoi diari
dove tanti fatti citavi belli chiari.
Tu, una quindicenne piena di ogni sogno e di qualsiasi speranza
Che affrontavi la vita come tutte le ragazze della tua età, in sostanza.
Però eri spesso combattuta
Per via del tuo esile fisico con cui eri cresciuta,
e mi ha colpito molto la frase in cui scrivevi … piccolina,
“che ti sentivi una donna intrappolata nel corpo di una bambina.”
Fin da subito partono le ricerche per il tuo ritrovamento,
ma io dentro mi sentivo come un tormento,
perché spesso le cose me le sento.
Infatti, dopo circa un mese dalla tua sparizione
Ecco, di tuo zio Michele, la macabra confessione.
Come se non bastasse
Nel tuo omicidio pare c’entrasse
Anche colei che si professava: prima amica e poi cugina
L’unica persona a te più vicina
E sto parlando appunto dell’ormai famosa: Sabrina.
Ma quanti misteri
Celano ancora in casa Misseri?!?
Tutto è ancora aperto
Ma quel che è certo
È che la verità
Prima o poi a galla salterà.
E soprattutto la conosci soltanto tu, caro angioletto
Che ora sono divenute le nuvole il tuo letto,
mentre qualche stellina
ti fa da copertina
e buon riposo in pace da Costantina!!!
NINNO COSTANTINA
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